Impronte digitali Stampa E-mail

il logo del progetto Impronte digitali

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Il progetto Impronte digitali nasce da un'esigenza e da un desiderio. 

Vogliamo permettere a tutti di poter ammirare e "toccare" i preziosi documenti conservati presso l'Archivio dei diari di Pieve Santo Stefano ma vogliamo farlo preservandone l'integrità. La digitalizzazione del patrimonio archivistico permette di fotografare i documenti e metterli a disposizione dell'utenza nella forma in cui sono stati depositati presso l'Archivio. 

L'esigenza è quella di un'utenza sempre più numerosa, sempre più specializzata, che desideri fruire del patrimonio dell'Archivio di Pieve.
Il desiderio è quello di veder crescere la comunità di appassionati di autobiografia che ritiene questa fonte inesauribile per ricerche, studi, usi professionali. Ma è anche il desiderio di realizzare esposizioni interattive che il formato digitale permette di creare per dare ancora un'altra vita ai nostri diari. 

Che sono scrittura, lettura, voce, musica, teatro, cinema, e adesso anche opere digitali. 

Il progetto è reso possibile grazie al sostegno di Fondazione Telecom Italia che "ha fra i suoi obiettivi istituzionali la valorizzazione del patrimonio storico-artistico nazionale attraverso le nuove tecnologie” dichiara Fabio Di Spirito, Segretario Generale di Fondazione Telecom Italia. “In quest’ambito, si colloca a pieno diritto il tema della conservazione e della valorizzazione della memoria e soprattutto la preziosa opera degli archivi storici. Il progetto Impronte digitali risponde pienamente ai nostri obiettivi". 

La Regione Toscana considera il progetto innovativo e di grande valore culturale. Il Laboratorio per l'Analisi, la Ricerca, la Tutela, le Tecnologie, e l'Economia del patrimonio culturale della Scuola Normale Superiore di Pisa sta lavorando alla realizzazione della teca digitale. 

Contestualmente alla digitalizzazione si lavora sul fronte della conservazione dei manoscritti autografi iniziando dal Lenzuolo di Clelia Marchi che verrà esposto in via definitiva dal settembre 2012 nel Palazzo Pretorio del Comune di Pieve dentro una teca di vetro realizzata dal Laboratorio Museotecnico Goppion, che vanta una conclamata esperienza in tutto il mondo a contatto con autentici capolavori. È di loro realizzazione la teca de “La Gioconda” al Louvre. Sarà così possibile vedere l’opera più suggestiva dell’Archivio non solo durante le giornate del Premio Pieve ma in ogni periodo dell’anno. 

La digitalizzazione, come richiesto dalla Sovrintendenza Archivistica della Toscana che ha dato il nulla osta al progetto, è realizzata in sede, direttamente dall’Archivio che si è dotato di adeguata strumentazione. Come prima tappa il progetto si è concentreto sull'acquisizione digitale dei diari dell’Unità d’Italia. 

accesso alla teca digitale [in costruzione]
 

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