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venerdì 14 settembre ore 10.00
Teatro Comunale

Parole oltre le frontiere
Dieci storie migranti
DiMMi 2017, Terre di mezzo, 2018

incontro con
Azzurra, Guido Barbieri, Dominique Boa,
Ibrahim Jalloh e Alessandro Triulzi
coordina
Patrizia Di Luca

Erano tutti lì, quel venerdì 15 settembre 2017 nel Teatro comunale di Pieve Santo Stefano, i finalisti del Premio DiMMi, il concorso nazionale dedicato ai racconti di vita delle persone migranti residenti o anche solo soggiornanti in Italia. E faceva una certa impressione osservare quei dieci uomini e donne, alcuni molto giovani, prendere la parola uno a uno, alcuni incespicando altri in piena confidenza con la lingua italiana, per dirci come erano arrivati tra noi e cosa avevano lasciato o subìto per cercare
un futuro diverso in un Paese straniero.
"Mandateci i vostri racconti di vita e di migranti, in forma scritta o orale e attraverso qualunque supporto." A questo appello lanciato dall’Archivio diaristico nazionale ai primi di febbraio 2017 hanno risposto in pochi mesi novantanove persone, tra cui sedici adolescenti, di entrambi i sessi, in rappresentanza di ventisei Paesi.
Questi racconti di sé sono la storia vissuta dell’Italia dalle molte lingue e culture che cresce lentamente, quasi sotterraneamente, intorno a noi con spinte e pulsioni che a volte determinano reazioni di paura e chiusura, ma altre volte coinvolgono comunità, gruppi, individui e istituzioni che fanno dell’accoglienza la cifra più visibile del loro stare nel mondo contemporaneo.
Cosa sia "casa" per un immigrato è questione ampia e complessa. A volte è un luogo fisico, come per molti di noi più "stanziali", ma più spesso è uno spazio di interazione mentale, di riconciliazione con se stesso, dove la soggettività riesce a percepirsi e a esprimersi in modo libero, cioè paritario, con il mondo circostante. Per chi non ha dimora il racconto di sé diventa l’unica dimora possibile.
L’Italia è uno strano Paese cui queste storie restituiscono preziosi sguardi e modi di vedere provenienti dall’esterno: insieme ai ringraziamenti per l’ottenuta accoglienza, questi racconti contengono molti ammonimenti sui percorsi di accoglienza, anche essi accidentati, come le pratiche cosiddette di integrazione una volta accolti.

dall’introduzione di Alessandro Triulzi

QUI potete acquistare il libro

Il programma della 34^ edizione:  

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