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L'Italia è una Repubblica democratica, fondata sul lavoro. 
La sovranità appartiene al popolo, che la esercita nelle forme e nei limiti della Costituzione.

Lavoravo giorno e notte, sabati e feste volevo creare la giusta esistenza a me e alla mia famiglia. Anno 2011 il mio mondo e il mio sogno crollano, però continuo a lavorare
in pieno e con la massima responsabilità, anche se non ricevevo lo stipendio. Aprile 2012 dopo tanti manoscritti e tanti appelli io e i miei colleghi abbiamo scoperto che il nostro datore di lavoro è stato furbo e che la sua furbizia è emersa come la sua personalità falsa. Appoggiandosi su di noi sfrutta leggi per organizzarsi con la nuova società s.p.s, elimina alcuni operai e tra di loro mi ritrovo anch'io. Sono nato nei tempi sballati, dove ce poco spazzio per deboli e indifesi, e dove il diritti umani tantissime volte sono scritti e approvati sula carta e dove diritti sono anche protetti con la Costituzione. Credo che posso chiudere la mia valigia perché in partenza era piena di speranza e voglia di essere acetato.
Oggi vorrei solo un po' di dolcezza per cancellare il sapore amaro di queste continue d'eluzioni. Vorrei che il miei figli e il figli di mei figli e tutti altri figli a un domani si sentirebbe come cittadini
EUROPEI con lo stesi diritti e parità sociale. E DOVE STRANJIERI NON ESISTONO E DOVE SI POTREBBE CHIAMARE CITTADINI DEL MONDO.

Milivoje Ametovic,
profugo della guerra in Jugoslavia nel 1994,
clandestino in Italia in cerca di un lavoro e di una nuova vita. Memoria, 1986-2014

Milivoje Ametovic

Il programma della 33^ edizione:  

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