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AD smallDal 1984 Pieve Santo Stefano, quasi al confine tra Toscana, Umbria e Romagna, ha innalzato ai quattro punti cardinali del suo perimetro, sulle strade che vi accedono, un cartello giallo sotto quello della toponomastica ufficiale: "Città del diario". La cittadina ospita infatti nella sede del municipio, un archivio pubblico, che raccoglie scritti di gente comune in cui si riflette, in varie forme, la vita di tutti e la storia d’Italia: sono diari, epistolari, memorie autobiografiche.

Quarant’anni dopo la fine della guerra, in un’ala di questo edificio, è sorta una casa della memoria: una sede pubblica per conservare scritti di memorie private. L’iniziativa ha attirato l’attenzione di studiosi e giornalisti anche fuori dall’Italia. L’Archivio, ideato e fondato da Saverio Tutino, serve non solo a conservare brani di scrittura popolare: vuole far fruttare in vario modo la ricchezza che in esso viene depositata. Per cominciare abbiamo avuto l’idea di incentivare l’afflusso con un concorso, il Premio Pieve. Abbiamo pubblicato su alcuni giornali un piccolo avviso e in poche settimane sono arrivati più di cento testi e raccolte di lettere. Adesso nella sua sede l’Archivio ne conserva quasi 10.000. Uno di questi è la memoria contadina di Clelia Marchi, scritta su un Lenzuolo matrimoniale.

Nel 1991, su iniziativa del Comune di Pieve Santo Stefano, nasce la Fondazione Archivio Diaristico Nazionale, divenuta poi una Onlus e riconosciuta con Decreto Ministeriale il 7/6/2000. Dal settembre 1998 viene pubblicata la rivista Primapersona, una delle molte iniziative editoriali promosse dall'Archivio. Nel 2001 le memorie e i diari dell'Archivio di Pieve incontrano il cinema e nasce l'iniziativa I diari della Sacher.
Nel 2009 il patrimonio documentario dell'Archivio di Pieve Santo Stefano riceve la notifica del Codice dei Beni Culturali dello Stato. Il 7 dicembre 2013 si inaugura il Piccolo museo del diario realizzato dai dotdotdot che traggono ispirazione dal volume "Il paese dei diari" scritto da Mario Perrotta. Il museo è dedicato a Saverio Tutino, scomparso nel 2011. 

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Premio Pieve
Saverio Tutino 
La 40ª edizione si terrà  
dal 12 al 15 settembre 2024 
a Pieve Santo Stefano (Arezzo)
 
 


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AD smallerPremio Pieve

AD smallerDiMMi - Diari Multimediali Migranti

AD smaller Piccolo museo del diario

il logo del Premio Pieve

Un premio per i diari che diventa una festa ogni anno.
Immaginate persone che hanno scritto un loro diario o hanno ritrovato scritture private di famiglia e le hanno affidate all’Archivio. Immaginate un gruppo di appassionati alla lettura che questi scritti li hanno accolti, letti, riletti, commentati e discussi. Immaginate poi che lettori e scrittori di diari si incontrino a Pieve Santo Stefano ogni anno a settembre. Ecco, questo è il Premio Pieve. Una festa con tanti amici che sostengono e amano la memoria.

DiMMi (diari multimediali migranti) è un progetto nato con l’obiettivo di sensibilizzare i cittadini sui temi della pace, della memoria e del dialogo interculturale e con il fine di creare un fondo speciale dei diari migranti presso l’Archivio diaristico nazionale. Un’esperienza nata nel 2012 che ha dato vita all'omonimo concorso che ha già favorito la raccolta di oltre 430 testimonianze su scala nazionale. Dal 2018 il progetto ha acquistato nuova forma con il nome di DIMMI di Storie Migranti. DiMMi nasce con l’intento di riunire e custodire un patrimonio culturale che rischia di essere perduto, e contrastare gli stereotipi sulla migrazione attraverso la testimonianza di chi l’ha vissuta in prima persona. Testimonianze che costituiscono una straordinaria fonte di informazioni e conoscenze per gli studiosi e per le future generazioni e concorrono in modo determinante alla definizione di un comune patrimonio culturale basato sulla valorizzazione delle diversità.

DiMMi storie migranti - foto di Antonella Brandizzi

Piccolo museo del diario (foto di Luigi Burroni)

Il Piccolo museo del diario è un intenso percorso multisensoriale e interattivo nato per raccontare l’Archivio diaristico nazionale di Pieve Santo Stefano e le preziose testimonianze autobiografiche che esso conserva. Un percorso museale che accoglie il visitatore in maniera coinvolgente e innovativa e lo conduce per mano attraverso le scritture di persone comuni che hanno raccontato la storia d’Italia da un punto di vista assolutamente inedito. 
Memorie private che da storie singole e personali sono diventate storie collettive e universali.

 
 
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