esposizioni 2016 Stampa

venerdì 16 settembre ore 16.00 presentazione
Palazzo Pretorio

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Mario Dondero nella città del diario

 

intervengono Mario Boccia, Laura Strappa e Loretta Veri

Se c’è una persona che incarna lo spirito del viaggio inteso come curiosità verso l’altro quella è Mario Dondero. Tutto in lui è stato andare, sempre verso qualcuno. Anche il suo lavoro di fotografo è stato un pretesto per viaggiare alla scoperta degli altri. Nessuno come lui sapeva innescare la complicità con l’immediatezza del sorriso, lo slancio accogliente di chi non fa differenza e ritrae le persone, abitanti semplici della città del diario come grandi personaggi del nostro tempo. Dondero aveva il Premio Pieve come appuntamento irrinunciabile. Lo vedevi spuntare all’improvviso, mai annunciato e sempre atteso. Veniva ogni anno, per riabbracciare l’amico Saverio e tutta la “compagnia” dei diari. In questo primo appuntamento mancato, lo vogliamo ricordare, senza celebrazioni, cerimonie e riverenze, ma con la spontaneità dei suoi scatti. È una mostra che abbiamo allestito con lui alla quale nel 2009 prese parte tutto il paese. Oggi la riproponiamo per lui, alzando un calice di vino rosso in sua memoria.

a cura di Promemoria

  

venerdì 16 settembre ore 16.30 inaugurazione
Palazzo Pretorio

Tra le righe del Lenzuolo Piccolo museo del diario

 

intervengono Camillo Brezzi, Rosanna Mai e Melania G. Mazzucco

Clelia Marchi arrivò a Pieve Santo Stefano un giorno d’inverno del 1986, col suo lenzuolo sotto il braccio. Era venuta in treno fino ad Arezzo. Era scesa dalla corriera, con l’aria compunta e festosa delle donne già avanti negli anni, che hanno trascorso una vita intiera senza mai uscire dal loro comune di nascita. Un viso bello, incorniciato da una capigliatura canuta e ben pettinata, le trecce attorcigliate, gli occhi sfavillanti. Portava l’età indefinita di una capofamiglia contadina vestita bene per una cerimonia.

dalla prefazione di Saverio Tutino a “Gnanca na busia”

A 30 anni da quell’inverno e da quell’incontro, il nostro omaggio a Clelia. Firmato dotdotdot.

L’exhibit interattivo multimediale è stato progettato per reinterpretare il racconto della vita di Clelia attraverso una narrazione resa concreta da alcuni oggetti, rappresentativi del racconto, sospesi nella stanza che diventano “parlanti”, sussurrando ai visitatori segreti e aneddoti della vita di Clelia Marchi.

dotdotdot

  

venerdì 16 settembre ore 17.00 inaugurazione
Palazzo Pretorio 

striscia pag.29 copia

Il tesoro dell'Archivio i manoscritti pervenuti al Premio Pieve Saverio Tutino

a cura di Cristina Cangi

Le persone e le loro vite, le loro vite e gli oggetti sui quali vengono descritte. Dietro a ogni conferimento di ogni diario originale che viene depositato in Archivio, c’è una storia nella storia. La storia è quella che il diario racchiude, la storia nella storia è quella che nasce dall’incontro tra gli autori della testimonianza, o chi la custodisce, e le persone che li accolgono a Pieve Santo Stefano. Si instaura, a volte in breve tempo a volte dopo molti incontri, un rapporto profondo, di fiducia e di amicizia. Tra chi sa di affidare per sempre a qualcun’altro un oggetto che è parte di sé, e chi si impegna a rendere eterno il patrimonio culturale e sociale racchiuso all’interno di quella scrittura autobiografica. In oltre trent’anni di attività si sono intrecciati centinaia di rapporti umani basati su questo patto, sono nate centinaia di amicizie. Anche quest’anno è successo molte volte. Dietro ai diari, alle lettere e alle memorie che potete ammirare dal vivo, si nascondono i sorrisi, le lacrime, le gioie e le sofferenze, le delusioni e le speranze di chi li ha scritti. E le strette di mano, le lunghe conversazioni e gli abbracci scambiati tra le mura dell’Archivio. Vi invitiamo a ricercarli, tra le pagine di carta e nell’atmosfera che vi circonda.

 

venerdì 16 settembre ore 20.00 presentazione
Via Roma, 11

Ofelia voleva soltanto nuotare mostra fotografica

 

intervengono Mariantonietta Anania e Samuel Webster

Un racconto in 22 ritratti, 11 storie in 33 panelli, che celebrano le preziose passioni di vite innocenti. È una rappresentazione di piccoli momenti di femminilità, semplici, universali e irripetibili. Donne di ogni età, nazionalità ed estrazione sociale; donne creative, donne che lavorano, studiano; donne animate da sogni.
Ofelia voleva soltanto nuotare. Ofelia è la donna che ama e muore per amore. Ofelia è la vittima e allo stesso tempo il risveglio delle nostre coscienze.
Ofelia voleva soltanto nuotare è un progetto dell’artista australiano Samuel Webster e della criminologa Mariantonietta Anania che unisce fotografia e indagine forense, per restituire l’immagine della donna del nostro tempo. Una donna emblema della bellezza mutilata dalla violenza di genere. Il femminicidio, una parola ormai inflazionata che non fa più rumore alle orecchie dei nostri giorni, ma che in Ofelia voleva soltanto nuotare si trasforma in un grido di vita. Da settembre l’esposizione sarà in viaggio per l’Italia e per il mondo.

Il programma della 32^ edizione:  

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