PRE-mio Pieve 2015/2 Stampa E-mail

militeignoto

giovedì 17 settembre ore 21.00 Teatro Argentina Largo di Torre Argentina, 52 Roma

Milite Ignoto quindicidiciotto 
uno spettacolo di Mario Perrotta

collaborazione alla regia Paola Roscioli
organizzazione Silvia Ferrari 
tratto da Avanti sempre di Nicola Maranesi e dal progetto La grande guerra, i diari raccontano a cura di Pier Vittorio Buffa e Nicola Maranesi espressonline.it/grandeguerra/
in collaborazione con la Struttura di missione per gli anniversari di interesse nazionale della presidenza del Consiglio dei Ministri

 

Roma. Teatro Argentina. L’eco lontana delle voci e delle sofferenze dei soldati della Prima guerra mondiale rivive nell’arte di Mario Perrotta. “Milite Ignoto- quindicidiciotto”, l’ultimo spettacolo del testimonial dell’Archivio dei diari, è l’attrazione di una giornata commemorativa, nata in collaborazione con la Struttura di missione per gli anniversari di interesse nazionale della presidenza del Consiglio dei Ministri. In una cornice stupenda, un’opera ispirata alle testimonianze dei soldati della Grande Guerra custodite a Pieve Santo Stefano, per una performance teatrale che precede e diffonde le atmosfere autobiografiche del Premio Pieve Saverio Tutino.

[...] una delle più strepitose prove d’attore degli ultimi anni. Perrotta racconta l’esperienza del conflitto - esperienza umana e politica, prima ancora che militare - attraverso una doppia, straordinaria invenzione: da un lato crea una lingua, un particolare impasto di dialetti, veneto, lombardo, toscano, napoletano, sardo, eco della molteplicità, del convergere di un popolo che si incontra per la prima volta in trincea, ma anche metafora di una perdita di identità nell’immane massacro. Dall’altro la usa per evocare percezioni in primo luogo sensoriali, l’impatto uditivo, olfattivo, tattile con la guerra da parte di contadini analfabeti. L’effetto è sconvolgente. (Renato Palazzi, Il Sole 24 Ore)

[...] L’umanissima, delicatissima dedizione al narrare che è di Mario Perrotta, ha plasmato un ennesimocammeorendendovocalmentepoeticiepremurosi,nelsuoMiliteIgnoto-quindicidiciotto, vari corpo a corpo in uno scenario di fango, sangue, carne, bagliori e fetori di poar crist. (Rodolfo Di Giammarco, la Repubblica)

[...] Seduto su sacchi di sabbia, con schiettezza recitativa e una fisicità contenuta, quasi compressa dai muri della trincea, Perrotta è il soldato della Grande guerra che è convinto che la «Patria sia roba per la testa dei signori», che soffre perché devastato dai dolori per un’infezione, «il piede da trincea», che forse gli costerà la gamba, che è consapevole del disastro dei comandi di Cadorna. È il fantaccino che vive una vita senza vita. (Magda Poli, Il Corriere della Sera)

Il programma della 31^ edizione:  

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